Lotta Greco-Romana
La Lotta Greco-Romana Tra i due stili di lotta più conosciuti, nonché riconosciuti anche a livello olimpionico, vi è la lotta greco-romana, la quale si distingue dalla lotta stile libero per il divieto di eseguire tecniche di atterramento o di ribaltamento che facciano uso delle gambe. Si deve poi tenere presente che, in tempi antichi, la lotta ed i movimenti che essa prevedeva, assumevano una connotazione fortemente ritualistica, ed il tutto mirava ad enfatizzare l'ego maschile e la prevaricazione sull'avversario. Tutto questo spiega anche perché, ad oggi, la lotta greco-romana sia l'unico sport ufficialmente praticato da soli uomini. La lotta greco-romana che viene praticata oggi, e che potrebbe essere definita 'moderna', risale al diciannovesimo secolo e lo stile venne creato nel corso dell'epoca risorgimentale. Dopo essersi ampiamente diffusa in tutta Europa, nel 1896, la lotta greco-romana entrò finalmente a fare parte dei giochi delle olimpiadi ed assunse questo nome con l'intento di sottolineare il valore storico della disciplina stessa. L'obiettivo cui puntano i partecipanti consiste nello schienamento, ossia nel riuscire a portare al tappeto l'avversario facendogli poi toccare il tappeto con entrambe le spalle. In questo primo caso, l'incontro viene fermato e viene assegnata la vittoria, mentre, nel caso in cui non si verifichi lo schienamento di uno dei partecipanti, l'incontro viene lasciato procedere per tutta la sua durata (mediamente 5 o 6 minuti) ed il vincitore sarà colui che ha conquistato più punti. |
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